Griglia di partenza

La premessa

Manca poco al culmine dell’intera stagione paliesca legnanese ed è giunto il momento di azzardare un pronostico.  Il Palio di Fucecchio, potenzialmente foriero di imprevisti, nonostante i timori della vigilia è scivolato via, interlocutorio come la prima mano di una partita a briscola.  Per Gavino Sanna è stata un’affermazione importante, ma per le otto contrade di Legnano non rappresenta altro che una presa senza valore.  L’accoppiata Fucecchio-Legnano non è mai riuscita a nessuno.  Il successo del suo portacolori designato quindi avrebbe, in linea puramente teorica, ridotto le chance di vittoria di una delle otto consorelle.  Così non è stato.  Archiviato senza evidenti strascichi (politici e non) l’appuntamento nella Buca d’Andrea, l’ipotetica griglia di partenza non si discosta molto da quella ipotizzata fin da gennaio.

Gli appuntamenti di marzo e aprile hanno solo dato maggiore credibilità all’accoppiata di San Domenico, che nell’affascinante gioco del FantaPalio scalza dalla pole position virtuale quella giallorossa, sempre e comunque tra le favorite.  Seconda fila con Sant’Ambrogio e San Magno, non per forza in quest’ordine.  Difficile stabilire una corretta gerarchia quando si mettono a confronto due strategie tanto diverse.  Quanto visto in questi mesi ha fatto invece scendere le quotazioni di Flora e San Bernardino.  Nel secondo appuntamento a “La Stella” entrambe le Contrade si sono messe in luce più con le accoppiate della Provaccia che con quelle ufficiali e a nostro parere andranno a schierarsi in quest’ordine in ultima fila.  In 3° fila troviamo Sant’Erasmo e San Martino, relegate dietro alle altre più per ragionamenti generali che per il reale valore delle loro accoppiate, che con molta probabilità finiranno per guadagnarsi l’accesso alla finale.

 

8° Posizione – San Bernardino

L’idea di un’outsider, ventilata a febbraio, avrebbe avuto più forza se Capitan Monici avesse deciso davvero di affidarsi a un nome meno invischiato negli equilibri politici di Piazza del Campo.  L’ipotesi di Mattia Chiavassa con (probabilmente) il cavallo arrivato 2° l’anno scorso avrebbe aperto certe suggestioni che la monta di Sebastiano Murtas non permette di percorrere.  Non si discute la bontà della scelta perché sarà il Campo a parlare domenica sera, né tantomeno le motivazioni del fantino di rilanciare la propria carriera con un risultato importante in una Piazza prestigiosa dopo i buoni segnali dell’anno scorso a Casole d’Elsa e Bientina.  Semplicemente è difficile credere che correrà davvero da solo, nel bene e nel male.  Alla luce degli avvenimenti che hanno scosso la Contrada nell’ultimo periodo può però rivelarsi comodo anche recitare il ruolo di spalla.

7° Posizione – La Flora

Se il bilancio della riunione di marzo era stato salvato, dopo tre ultimi posti, dalla vittoria con Il Gladiatore, ad aprile nemmeno lui ha convinto.  Batteria probante con tutte papabili accoppiate da Palio, è vero.  Proprio per questo però l’ultimo posto non è un segnale incoraggiante.  Tuttavia siamo restii a dare la contrada rossoblù per spacciata dal momento che anche in un Palio nato male e finito peggio, come quello dell’anno passato, ha saputo presentarsi in extremis con un cavallo (Capitan America) che avrebbe potuto benissimo stare con i primi fino alla fine.  Dopo l’exploit di Federico Arri ad aprile, il coniglio dal cilindro quest’anno avrebbe potuto essere Orfeacasamia, promosso dalla Provaccia direttamente al ruolo di primo cavallo.  Ma qualcosa con il fantino astigiano non si è concretizzato, forse anche per la voglia di Federico di mettersi in mostra in un appuntamento ufficiale, per quanto di secondo piano, come la Provaccia.  Potrebbero essere voli di fantasia, ma se la lettura fosse corretta qualche grattacapo al Cascinone potrebbero averlo.  Partirà sicuramente in sordina, ma finché non sarà finita attenzione a sottovalutarla.

6° Posizione – San Martino

La poca voglia di sorprese dopo il Palio vinto, ha portato nella stalla biancoblu due femmine esperte, Lady Gaga e Shakyra, rispettivamente di 10 e 7 anni.  Con la prima Andrea Mari ha già saputo cogliere un successo ad Asti nel 2014, mentre la seconda si è messa in mostra durante la Provaccia dell’anno passato, concludendo al 2° posto con Jacopo Pacini per i colori di San Bernardino.  Durante il periodo di avvicinamento Lady Gaga è sembrata la più interessante delle due, e nonostante gli anni ha dimostrato di poter tenere un buon passo anche sul doppio impegno.  Ad entrambe potrebbe mancare il quinto giro: Lady Gaga ha subito ad aprile un sorpasso all’esterno da Guglielmi mentre Shakyra l’anno scorso ha dovuto subire la stessa sorte perdendo la Provaccia.  Accoppiate che fanno paura in batteria, forse un po’ meno in finale.

5° Posizione – Sant’Erasmo

Da una parte uno dei migliori interpreti del sabbioso anello legnanese, dall’altra l’ingente spesa per il nuovo maniero.  Capire che ruolo potrebbe giocare il Corvo sembra fin troppo semplice, ma forse proprio per questo è più facile essere tratti in inganno.  Gingillo è un animale da finale, avendone centrate 8 su dieci appuntamenti, e non c’è motivo per pensare che quest’anno possa essere diverso.  Per quanto ci si aspetti un Palio ottimo (come sempre) in batteria, siamo portati a credere che l’epilogo della finale sarà più simile a quello del 2015 rispetto a quello vincente dell’anno prima.  Il suo 6° posto sulla griglia è solo frutto di un’aspettativa di vittoria inferiore rispetto ad altre Contrade più affamate, ma trovare i biancoazzurri in batteria non farà piacere a nessuno e anche in finale potrebbero lasciarsi ingolosire dall’obiettivo grosso.

4° Posizione – Sant’Ambrogio

Sant’Ambrogio, come Sant’Erasmo, ha viaggiato a fari spenti durante la primavera.  Un’unica apparizione per quello che sembra essere il cavallo designato a correre il Palio domenica, a marzo, vinta con un finale in crescendo.  Una sola uscita, per certificare che il vecchio Capitan America fosse quello di sempre, e poi a Sandro Gessa il lavoro sporco.  Il “grigio”, l’anno scorso in pista per La Flora, sembra essere però l’unica (anche se ottima) vera opzione per i gialloverdi, dato che Messi non è sembrato un’alternativa credibile.  Per questo, al momento di dover completare la griglia di partenza, è finita appena di poco alle spalle di San Magno.  La storia recente però insegna che, avessero voluto, avrebbero fatto propri almeno 5 degli ultimi sei Palii, segno che per vincere il Palio bisogna passare per di qua.

3° Posizione – San Magno

Tra le più ambiziose, è giusto che il ruolo di underdog alla fine tocchi alla Contrada del centro.  Per il suo secondo Palio, Capitan Airoldi ha optato per una strategia leggermente in controtendenza, incentrata prima di tutto sui cavalli.  Tanti i soggetti tra cui scegliere, che lasceranno aperte molte opzioni fino al giorno del Palio.  Dei tanti cavalli presentati nel corso delle due riunioni a La Stella, Olindo è l’unico sicuramente fuori dal ventaglio delle scelte possibili.  Montati da Scompiglio tutti hanno mostrato una certa reattività in uscita dai canapi, ma nell’arco dei due mesi chi ha fatto vedere qualcosa in più sono stati Fantasia e Rosita, mentre a La Lince sembra mancare un po’ il finale.  Sempre che non decidano di andare al Palio proprio con Inquieto, cavallo portato in dote ad aprile da Mattia Chiavassa.

2° Posizione – Legnarello

All’inizio i rumors sulla possibile assenza di Totò assomigliavano al più classico dei tentativi di depistaggio.  Così come il presentarsi a marzo con la sola Basilea era sembrata pura pre-tattica.  Invece in via Dante hanno dovuto realmente abbandonare l’idea di correre il Palio con un soggetto che, se solo avesse confermato quanto già fatto vedere negli anni passati (vittorie a Legnano e Piancastagnaio nel 2016, ad Asti nel 2015), avrebbe elevato al rango di favorita qualsiasi Contrada.  Le suggestioni sull’altro cavallo del Pusceddu, (Bernardo, 5 anni) sono rimaste tali.  Nonostante le potenzialità, a differenza di quanto fatto vedere negli ampi spazi di Pian delle Fornaci, nelle due occasioni in cui ha potuto mettersi in mostra a Legnano non ha saputo fornire prestazioni altrettanto convincenti.  La vera alternativa è Pipistrello, con cui Tittìa ha vinto l’ultimo Palio di Asti, e che a 7 anni potrebbe aver raggiunto il pieno della maturazione agonistica.  Le corse di aprile hanno dimostrato che può essere un avversario ostico anche su un percorso come quello dello Stadio Mari, e se a questo aggiungiamo le possibilità economiche della Contrada ecco che anche con questa accoppiata non si perdono del tutto i favori del pronostico.

1° Posizione – San Domenico

Dalla prima gara di marzo all’ultima di aprile San Domenico ha dimostrato di essere la Contrada più in forma.  Merito di Antonio Siri e del lotto di cavalli su cui possono fare affidamento i biancoverdi.  La punta di diamante sembra essere Wallykazam, interessante anche in ottica futura visti i soli 5 anni.  Le sue prestazioni primaverili mettono i biancoverdi in una posizione di vantaggio rispetto agli altri.  Anche le alternative portata in pista ad aprile, Normanprice e The Lion Guard, sono sembrate di prima fascia.  La presenza della nemica è sempre un’incognita, ma non è detto che basti a fermare la corsa di Antonio Siri e San Domenico.